Un vecchio mendicante sedeva al fianco della Chiesa di San Silvestro a Colle D’Arquata, a pochi passi da lui, giaceva tra i ciottoli un cagnolino ferito, suo unico compagno di vita. Il vecchio avrebbe voluto abbracciarlo e curarlo, ma le gambe non lo reggevano più ed egli non poteva muoversi. Passo un giovane fabbro, si accorse del cane ed invece di soccorrerlo, gli diede un calcio per poi proseguire sghignazzando. “Quando sarò morto e salirò al trono di Dio” – Pensò il vecchio mendicante – “Accuserò questo giovane malvagio”. Più tardi passò un piccolo mugnaio, udì i lamenti della bestiola ma non fece un gesto per darle sollievo e se ne andò fischiettando. “Non loderò neanche questo comportamento menefreghista” – Disse il mendicante -. Passo, allora, un ingenuo carbonaio, tutto coperto di fuliggine, con gli occhi bianchi che sembrava un fantasma. Malgrado, fosse stanco, appena ebbe scorto il cane, si chinò pietosamente su di lui, lo portò a una vicina sorgente, gli lavò la ferita e condusse il cane con se alla carbonaia. ”Ecco, finalmente, una figura caritatevole”- Si rallegrò il vecchio – “Dirò al Signore di ricompensarlo”. Giunse la Pasqua ed il vecchio mendicante era sempre più debole, il Signore s’impietosì e mandò un Angelo per porre fine alle sue sofferenze. “Buon uomo”- Gli disse- “Tu sei sempre stato un uomo giusto e nostro Signore ti aspetta in Paradiso, verrai con me”. Il vecchio si accorse con stupore che le sue sofferenze erano finite, il suo corpo era tornato sano e forte come al tempo della sua lontana giovinezza. “Andiamo”- Disse all’ Angelo- “Devo parlare a Dio di un boscaiolo cattivo, di un mugnaio egoista e di un carbonaio buono. L’Angelo sorrise – “Dio sa tutto, le tue parole sarebbero inutili, Nostro Signore vede il Bene ed il Male, premia i buoni e punisce i cattivi, per il gesto onorevole di quel carbonaio, la sua discendenza, a Colle, sarà preservata per sempre mentre gli altri mestieri non esisteranno più”. Il vecchio, allora, non parlò più e salendo in Cielo dimenticò le piccole cose della Terra.

            Vittorio Camacci