Sta accadendo sempre più spesso. In questa particolare estate molte persone si sono trovate in difficoltà sui sentieri delle nostre montagne e troppe volte è dovuto intervenire il Soccorso Alpino per riportarle al sicuro. Per fortuna gli incidenti gravi sono stati pochi e generalmente il tutto si è risolto con un po’ di spavento principalmente nei casi in cui gli escursionisti si sono trovati al centro di improvvisi e repentini cambi della situazione meteo, soprattutto nel tardo pomeriggio, senza avere la minima cognizione di cosa può accadere in alta quota in caso di maltempo. Forse, a volte, offre un’illusoria sicurezza vedere al primo mattino il cielo limpido ed assolato, ma in montagna le condizioni atmosferiche possono cambiare nel giro di pochi minuti. Qualcosa di simile capita anche d’inverno, quando, causa le scarse precipitazioni nevose sembra che i pendii montani siano facilmente praticabili, invece su di essi si nasconde l’insidia del ghiaccio, sempre poco visibile, facendoli diventare pericolosamente scivolosi. spesso in queste occasioni le conseguenze sono state ben più gravi, specialmente sul Massiccio del Gran Sasso. Quest’anno, l’emergenza pandemica ed il conseguente obbligo di rispettare il divieto di assembramenti, ha apportato un notevole innalzamento della frequentazione dei sentieri. Per questo la nostra associazione, grazie al volontariato, ha incrementato le segnalazioni sui percorsi cercando di migliorare anche la manutenzione di essi, anche se non è facile perché ormai sono molti. Siamo consapevoli che molto c’è ancora da fare in conseguenza della crescita del numero di chi pratica l’escursionismo a piedi o in mountain bike. Comunque non è pensabile che i sentieri possano essere percorsi da tutti indistintamente, ci sono cammini più facili e cammini più difficili, più faticosi e meno faticosi, così come ci sono persone più allenate e persone meno allenate, più esperte e meno esperte. Da una parte occorrerà, quindi, eseguire lavori di manutenzione con una regolare programmazione per migliorare la percorribilità dei percorsi creando occupazione specializzata nella vigilanza professionale del territorio. Bisognerà anche istruire i residenti, allo scopo di creare consapevolezza e coscienza locale circa l’importanza della tutela e la valorizzazione del nostro territorio. Contemporaneamente chi frequenta i nostri sentieri deve scegliere i propri itinerari con un minimo di consapevolezza delle proprie capacità, conoscenze ed esperienza. E’ bene valutare le condizioni atmosferiche non solo in caso di maltempo ma anche quando la giornata è molto calda ed assolata. Bisogna, anche, disporre di una minima attrezzatura, specialmente quando ci avventuriamo su lunghi percorsi o in alta quota (scarpe da trekking, zaino con mantellina o giacchino impermeabile, cibi solidi, borraccia con acqua, sali, torcia elettrica, un piccolo kit medico, ecc.), insomma tutto quello che i manuali di escursionismo costantemente propongono. Quando, invece, si è neofiti della camminata in montagna, è sempre consigliabile aggregarsi ad una compagnia di persone esperte o richiedere l’ausilio di una guida ambientale accreditata. L’escursionismo non è solo un’attività fisica, un mettere un piede dinanzi all’altro è anche opportunità di conoscenza, quindi vale la pena di affidarsi a chi conosce e percorre il territorio per professione ed è in grado di fornire informazioni sui luoghi attraversati, narrare storie e racconti dei personaggi che vi hanno vissuto.
Vittorio Camacci