QUINTODECIMO

Mentre guardo quei massi
con gli occhi fissi
messi tra le case come giganti.
Mentre guardo il cielo come i tuoi occhi
capisco che
questa vista mi appaga.
E’ tutto reale: quella strana fontana
la coppietta che passeggia,
il fiume che scorre sotto il ponte.
Che strano paese è questo?
E’ inconsueto, immemore.
Simbolo del poco che basta.
Eppure è stato abbandonato
come tutti gli altri.
Mi rimane la sua visione
amica intima che porterò nel cuore.

 

Vittorio Camacci

IL CERCHIO SI CHIUDE ( tratta dal libro ” PASTALOCCHIE ” 2013 )

Raggi di sole che filtrano tra le fronde
Creano un miracolo luminoso con la bruma
Profumo di muschio umido e fresco quieto
Circondano i mattinieri raccoglitori chini
Una volta le castagne erano cibo
Da consumare con il vino nelle nebbiose sere
Ora sono denaro da trasformare in soldi
Denaro, denaro… Bramosia di tutti
Verrà trasformato anche in auto e benzina
Quella che con i suoi fumi inquinanti
Si mescolerà alla pioggia acida
E seccherà i vecchi castagneti
Come somiglia alla mia vita
Questo cerchio che si chiude
Ho girato il mondo cercando la felicità
Invece essa era qui… nel bosco.

 

Vittorio Camacci

 

LA CASTAGNA ( tratta dalla raccolta ” ADUSERA ” 2010 )

Superbo frutto dalla scorza fina
che con la noce dividi la stagione
non so di quale origine divina
facesti ingresso nel bosco tua magione
Per sua fortuna il rude montanaro
ti ebbe come misera risorsa
e nell’autunno il pasto tuo fu caro
utile anche nel riempir la borsa
Tu nasci nella pace di montagna
e chi ti caccia fa anche buon legname
o saporoso frutto che si magna
con la tua pianta ride il falegname.

 

Vittorio Camacci