E NO…NO. Io sono stato Montanaro e forse lo sono ancora, mio padre lo è sicuramente, nato e vissuto in Montagna. Voglio raccontarlo perché è un impiego in estinzione e visto che, cercando il termine su google, abbiamo ristoranti e specialità culinarie, vorrei dargli voce. Di ricette per la cura della montagna ne abbiamo un pò dappertutto, giornali, web e sporadici eclettici. Case ad un euro, chalet, passeggiate, turismo e poi artigianato locale, sport e chi più ne ha più ne metta. Ma mio padre non si è mai sentito escluso da questi privilegi, diciamo cittadini, ne aveva e ne ha di suoi. Forse sono nuove esperienze a cui dovrà assoggettarsi, sicuramente. Vi racconto i suoi svaghi così da confrontarli con i nuovi. Alzata alle cinque del mattino per la cura delle Mucche da latte, tutti i giorni dell’anno, quindi Contadino, ma anche Coltivatore, grano, patate, fagioli, castagne, vino etc. Muratore, restauratore di muretti a secco, del fienile, Falegname, Fabro all’occorrenza e così via. Ah Multi-level, perché poi ha dovuto venderli i suoi prodotti. Ma non voglio soffermarmi sulle sue fatiche ma sul suo modo di vedere il mondo, si perché ancora non l’ho accennato ma è anche Filosofo. Vi chiederete, non è possibile, come fa, quante c….te. Ebbene sapete come si sente?. Come chi sa di appartenere al suo luogo natio, ma sa anche che lo dovrà tradire perché nessuno crede più ai suoi racconti. Ha paura della città, ne ha sempre avuta e cosa farà se dovesse venire nel suo feudo. Quante volte è stato deriso laggiù, per le sue mani crepate, per l’odore della fatica, inadeguato, rozzo, ignorante. La sua unica speranza è nell’appartenenza alla sua terra, finora bastava tornarci e tutto l’invisibile passava. Qui è stato sempre libero di osare, viveva del suo e l’acqua quella limpida e fresca sapeva dove coglierla. Io so cha la sua terra non può essere conquistata perché, come nella Storia Fantastica, non avete gli occhi per vederla. Lui non guarda un albero come facciamo noi, mio padre vi cerca l’ignoto, sa cosa produrrà, che tipo di legno è, da quanto tempo e là, il punto della sua stagionalità, si danno voce e si ascoltano. Non sarà neanche l’ingenuità a far cadere i muri tra città e montagna, non c’è più speranza il nulla si sta mangiando tutto.

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