C’ era una volta ed ora non più, un paese accanto a boschi e montagne meravigliose dove regnava la vita. Ogni albero, ogni cespuglio, ogni prato era considerato dagli abitanti un essere vivente, era rispettato curato ed amato e la Natura per ricompensa donava amore e gratitudine. Nei cieli di questo paese gli uccelli volavano felici per poi posarsi leggeri sulle fronde degli alberi, loro dimora, dove sui rami e tra le loro radici crescevano frutti e funghi che servivano anche per il sostentamento dei suoi abitanti. I bambini giocavano contenti e liberi , nascondendosi e cercandosi, i fidanzati si sussurravano dolci parole d’amore seduti sui muretti di fronte ad immensi panorami mentre il sole giocava a nascondino tra le cime dei monti. Tutto era bello e fatato. Ma nelle città del Potere qualcuno aveva messo gli occhi su questo angolo di paradiso. Loro, chiusi in grandi palazzi odiavano il sole e la luce ed ogni mattino al risveglio pensavano di impossessarsi delle ricchezze di quel posto. ” Prima o poi riusciremo ad appropriarci di quel maledetto paese e tutti i suoi abitanti dovranno sottomettersi a noi ed ai nostri capricci “. Così un giorno d’estate approntarono un moderno macchinario, e fecero una ” Magia Nera ” che fece sprofondare il paese ed i suoi abitanti nel buio più profondo. Fece sparire colori, case e volti sorridenti e nella distruzione tutto diventò tetro, polveroso e scuro. Per anni nel paese sparì la vita, nessuno si dava da fare, non c’era allegria, nessun villeggiante ed i bimbi non correvano più tra le stradine giocando felici. Il paese ormai era diventato rifugio di ” avvoltoi” e ” sciacalli” che sguazzavano tra le macerie ed i cantieri facendo affari d’oro. Però gli abitanti non stettero con le mani in mano e si riunirono per cercare una soluzione per far tornare la giusta vita nel paese e così tutto avrebbe ripreso il percorso giusto. ” Ma come possiamo fare ? ” si chiesero i poveri montanari. ” A chi ci possiamo rivolgere” ? Ogni soluzione proposta era un fallimento, solo un misero boscaiolo suggerì una risposta giusta per risolvere il problema : ” Quando andremo a votare cambiamo opinione, mandiamo persone oneste e giovani a comandare nei palazzi delle città ” ! Tutti applaudirono e si promisero di fare quello che il povero boscaiolo aveva detto. Come per magia le cose cambiarono e i cattivi governanti dovettero abbandonare i palazzi del Potere. La vita giusta tornò nel paese e i suoi abitanti ricominciarono a vivere non dimenticandosi di ringraziare il boscaiolo che continuava a tagliare le piante quando morivano per il legno da ardere e le curava per avere il fresco nelle giornate afose. E anche grazie a lui che quel posto sta rigenerandosi con i vecchi abitanti e gli alberi secolari che fanno la guardia in modo che nessun farabutto osi più venire nel paese fatato.

Vittorio Camacci